Secondo alcuni ricercatori, anche le caratteristiche geografiche della zona, afflitta da montagne, hanno contribuito a questo. Questo impediva sia le interazioni regolari tra gli insediamenti che i tentativi di sottometterli da parte dei conquistatori. Venezia, per esempio, era protetta da una laguna, mentre la parte settentrionale era protetta dalle Alpi, che impedivano l’azione dei feudatari tedeschi e del Sacro Romano Impero. Questo impedì la formazione di una forte monarchia in Italia, come in altri stati europei. Forme alternative di esistenza includevano le città-stato, la maggior parte delle quali erano concentrate nel nord del paese.
Nord
Il primo apparve nell’XI secolo, come risultato della lotta tra le comunità della penisola appenninica e gli eserciti del Sacro Romano Impero. Il 7 aprile 1167, su iniziativa di Milano, Ferrara, Parma, Lodi e Piacenza, si formò un’alleanza per combattere contro un nemico comune. Si chiamava Lega di Lombardia ed era composta da 16 città, che divennero le prime città-stato indipendenti. Sono particolarmente degni di nota perché diedero origine al fenomeno delle repubbliche mercantili, il cui rappresentante più importante fu la Serenissima Repubblica di Venezia.
Nel nord del paese, le città-stato più importanti erano:
- Milano
- Verona
- Parma
- Bologna
- Padova
- Treviso
- Piacenza
- Cremona
- Vicenza
- Lodi
- Mantova
- Ferrara
- Crema
- Bergamo
- Brescia
Centro e Sud
Lo stesso periodo vide il consolidamento della posizione delle città centrali e meridionali, che videro anche l’emergere di grandi unità urbane indipendenti dai suzerain, capaci di gestire i propri affari economici, economici e politici. Quelle centrali conservarono a lungo la loro indipendenza, mentre quelle meridionali entrarono a far parte del regno di Sicilia già nel 1130, perdendo la loro sovranità.
Città-stato dell’Italia centrale:
- Firenze
- Ancona
- Lucca
- Siena
Città indipendenti del sud:
- Napoli
- Salerno
- Bari
- Trani